sabato 28 febbraio 2009

A memoria di chi non c'è


Nubi d'inverno

(26 dicembre 1962)

Gravide di neve che bianca turbina le nuvole invernali.
Non c'è più un fiore, tutti sono avvizziti e caduti.
Alte nel cielo gelide correnti impazzano
Sulla terra ancora spira un leggero alito tiepido.
Da solo l'eroe affronta tigri e leopardi
Ancor meno i coraggiosi temono l'orso.
I fiori di prugno accolgono festosi in cielo nevoso
Non trovano strano che le mosche siano morte di freddo.

venerdì 27 febbraio 2009

Bonus Famiglia Arriva La risposta on line dell'agenzia delle entrate


L'Agenzia delle Entrate viene incontro ai cittadini con un test online per stabilire a chi compete il bonus previsto dal governo per il 2009 a favore dei nuclei familiari a basso reddito


http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Bonus+famiglia+documentazione/

giovedì 26 febbraio 2009

Il Comune di Piedimonte e gli swap

Come si evince da Buongiorno Campania  ( giovedi 26 febbraio 2009) è stato approvato all’unanimità il mandato al settore finanziario per rinegoziare e rendere invalidi la serie di contratti assunti in passata dalle giunte Sarro per ristrutturare la massa dei mutui comunale.

Delibera corte dei conti sugli swap di Piedimonte matese

Delibera n.9/2008

 

               

 

 

CORTE DEI CONTI

                  SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CAMPANIA

PRONUNCIA  N.9   /2008.

 

                        nell’adunanza pubblica del 18 giugno 2008

 

composta dai seguenti magistrati:

Cons. Francesco Amabile                                     Presidente f.f.

Cons. Raffaele Del Grosso                                    

Cons. Corradino Corrado

I Ref. Francesco Uccello                                     Relatore

I Ref. Laura Cafasso                                             

 

VISTO l’art. 100, comma 2, della Costituzione;

VISTA la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3;

VISTO il Testo Unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con R.D. 12 luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni;

VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti;

VISTO il Regolamento n. 14/2000 per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000 e successive modificazioni;

VISTO l’art. 7, comma 7, della legge 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3;

VISTO il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267;

VISTO l’art. 1, comma 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;

VISTA la deliberazione n. 5/2007 del 18 luglio 2007, con la quale questa Sezione regionale di controllo, nel recepire le “Linee guida e relativi questionari cui devono attenersi, ai sensi dell’art. 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006), gli Organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali nella predisposizione della relazione sul rendiconto della gestione 2006” approvate dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti con delibera n. 5/AUT/2007 in data 4 giugno 2007, ha definito termini e modalità di trasmissione della relazione sul rendiconto 2006;

VISTA la nota n. 4665 del 1° agosto 2007, con la quale la Sezione ha trasmesso, per il tramite delle competenti Prefetture-Uffici territoriali di Governo della Regione Campania, ai Presidenti dei Collegi dei revisori la citata deliberazione n. 5/2007;

VISTA la relazione al rendiconto 2006, trasmessa dall’Organo di revisione economico-finanziaria del Comune di Piedimonte Matese (CE) e acquisita agli atti al prot. n. 6852 in data 9 novembre 2007;

VISTA la richiesta istruttoria formulata, con nota n. 1739 del 28 marzo 2008, dal magistrato incaricato delle verifiche di regolarità contabile sui bilanci degli enti locali della Provincia di Caserta;

VISTA la richiesta di attivazione della procedura ex art. 1, comma 168, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, formulata dal predetto magistrato;

VISTA l’ordinanza del Presidente della Sezione regionale di controllo n. 16 del 28 maggio 2008, con la quale la Sezione è stata convocata per l’odierna adunanza ai fini di una eventuale pronuncia ai sensi dell’art. 1, comma 168, della legge 23 dicembre 2005 n. 266;

VISTA la nota di chiarimenti trasmessa dal Sindaco del Comune di Piedimonte Matese in data 9 giugno 2008 e pervenuta il 10 giugno 2008 (prot. n. 3060);

UDITO il relatore;

 

PREMESSO

 

Dall’esame della relazione al rendiconto dell’esercizio 2006, rassegnata dall’ Organo di revisione del Comune di Piedimonte Matese (Prov. CE) ai sensi dell’art. 1, comma 166, della legge 23 dicembre 2005 n. 266, il magistrato incaricato dell’istruttoria riscontrava:

1.                  il mancato aggiornamento dell’inventario dei beni dell’Ente, con conseguente impossibilità di rilevare l’entità dei redditi originati da tali beni nonché il loro valore patrimoniale;

2.                  l’esistenza di un contratto di finanza derivata stipulato con la BNL finalizzato alla ristrutturazione dei tassi di interesse del debito comunale.

Con nota istruttoria del 28 marzo 2008, venivano richiesti taluni approfondimenti in merito ai punti critici di cui sopra.

A seguito del mancato riscontro nei termini, l’Ente veniva convocato per l’odierna adunanza al fine di rendere i richiesti chiarimenti, con riferimento particolare anche al sopravvenuto riscontro del mancato rispetto, in termini di cassa, del Patto di stabilità interno per l’esercizio 2006.

Con nota n. 11231 in data 9 giugno 2008, il Sindaco di Piedimonte Matese controdeduceva fornendo memorie illustrative ed ampia documentazione, non senza evidenziare, a motivo del ritardato riscontro, oggettive difficoltà legate all’organizzazione del settore economico-finanziario ed alla complessità della materia trattata.

 

CONSIDERATO

(….)

3.  Le operazioni finanziarie in strumenti derivati posti in essere dal Comune di Piedimonte Matese presentano molteplici criticità in ordine sia ai profili di regolarità contabile che di sana gestione finanziaria.

Preliminarmente, deve evidenziarsi che i quattro contratti di Interest rate swap sottoscritti dall’Ente (rispettivamente, i primi tre in data 17 novembre 2004 e l’ultimo, sostitutivo del primo, in data 14 settembre 2005) non sono stati preceduti da una delibera del Consiglio comunale che abbia autorizzato la Giunta a ridurre il costo dell’indebitamento mediante l’utilizzo di strumenti di finanza derivata né risulta, comunque, preventivata, a livello di programmazione di gestione attiva del debito, una eventuale esposizione ai rischi di mercato ovvero adottati indirizzi formali sulle politiche di indebitamento o di riduzione del costo finale del debito. Sotto questo aspetto, le delibere del Consiglio comunale avrebbero dovuto indicare, viceversa, gli indirizzi operativi analitici da seguire per la conclusione delle operazioni nonché i vincoli finanziari da assumere.

Invero, l’impegno finanziario derivante dalla gestione attiva del debito connessa alla sottoscrizione dei contratti di swap espone l’Amministrazione comunale al rischio di perdite finanziarie future che solo l’Organo consiliare può autorizzare, in quanto organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo deputato, ai sensi dell’art. 42 del TUEL, ad approvare gli atti di spesa “che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi”.

Nel caso di specie, pertanto, è da rilevare il difetto di competenza della Giunta comunale nel definire il profilo di rischio delle operazioni di swap che hanno esposto l’Ente a possibili perdite future, anche superiori agli oneri finanziari dei mutui in corso di ammortamento, nella considerazione che questo genere di operazioni finanziarie, per il rischio ad esso connaturato, è suscettivo di condizionare ed impegnare le risorse dell’Ente per un lungo arco di tempo, nell’esigenza di trovare opportuna copertura finanziaria alle obbligazioni di pagamento funzionalmente collegate alle oscillazioni dei tassi di interesse.

In merito ai rapporti ed alle competenze, rispettivamente, di Giunta e Consiglio comunale, il Collegio rileva altresì, da un lato, l’assenza, all’ interno della relazione illustrativa al rendiconto, di una dettagliata informativa all’ Organo consiliare tesa ad evidenziare “le politiche del ricorso al mercato dei capitali e di eventuali ristrutturazioni del debito” (principio contabile n. 3, punto 173, lett. c), dall’altro, l’esigenza di un adeguamento del Regolamento di contabilità vigente al fine di introdurre disposizioni in materia di finanza derivata che definiscano, anche in relazione al vincolo di rappresentatività della collettività, il diverso ambito di intervento dei due organi.

In ordine alla scelta del contraente più idoneo a concludere le operazioni in derivati, si osserva che gli strumenti finanziari proposti dall’intermediario finanziario BNL s.p.a. ed approvati dalla Giunta comunale non sono stati oggetto di una specifica procedura selettiva di evidenza pubblica diretta ad individuare la migliore offerta tecnicamente ed economicamente possibile. (nessuna procedura di selezione…..) Al riguardo, infatti, il Comune ha riferito che per la scelta dell’istituto bancario è stata espletata una mera “verifica informale delle credenziali degli istituti contattati e conseguente trattativa diretta con la BNL”.

Poiché, tuttavia, i principi di buon andamento dell’attività amministrativa (art. 97 Cost.) e di non discriminazione (art. 3 Cost.) nell’utilizzo di risorse pubbliche impongono all’Ente, indipendentemente dalla specifica applicabilità della normativa prevista in materia di appalti pubblici di servizi, di procedere alla scelta del contraente mediante procedure selettive che assicurino, in concreto, il rispetto dei valori sottesi ad entrambe gli enunciati, si ritiene che la mancata adozione, da parte della Giunta comunale di Piedimonte Matese, delle normali procedure di affidamento dei contratti pubblici (capaci di assicurare, in assenza di eccezionali situazioni giustificative, il rispetto dei principi di concorrenza e di aggiudicazione al miglior offerente) costituisca, ai sensi dell’ art. 192 del T.U.E.L., ulteriore elemento di irregolarità contabile delle operazioni sottoscritte dall’Ente. Sul punto, si osserva, altresì, che l’attività di assistenza/consulenza dell’Ente in materia di derivati, in quanto totalmente delegata all’Istituto contraente, potrebbe ingenerare potenziali conflitti d’interesse.

Con riguardo al contenuto delle quattro tipologie di derivati stipulati dal Comune di Piedimonte Matese (IRS con collar, IRS con purple collar e due IRS purple collar plus), occorre sottolineare che le operazioni IRS opzionali consentite dalla vigente normativa (art. 3, comma 2, del Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze n. 389/2003 e relativa circolare esplicativa del 27 maggio 2004) sono unicamente quelle inquadrabili, per tipologia, all’interno di una struttura contrattuale plain vanilla, in cui l’acquisto di “collar” di tasso di interesse è funzionalmente collegato alla vendita di “floor” diretta esclusivamente a finanziare la protezione dal rialzo dei tassi di interesse fornita dal contestuale acquisto di “cap”. Ciò comporta che il livello del tasso variabile posto a carico dell’Ente deve rimanere coerente con il livello dei tassi vigenti sul mercato anche nel momento in cui il tasso di riferimento superi i valori soglia predefiniti.

Per questa ragione, non sono conformi al quadro normativo delineato le opzioni collar collegate ad un’ opzione cd. “digitale”, in cui cioè, al verificarsi di determinate condizioni, si determina una discontinuità nella funzione di determinazione del tasso incompatibile con la finalità di contenimento dei rischi finanziari conseguenti al rialzo dei tassi di interesse e, quindi, con l’obiettivo di riduzione del costo dell’ indebitamento. ( se lo scopo è ridurre il debito, questo in realtà non si verifica perché bisognerà pagare alti interessi..)

E’ quanto accade nei tre swap purple collar sottoscritti dal Comune di Piedimonte Matese, rispettivamente, in data 17 novembre 2004 e 14 settembre 2005, dove è previsto, all’interno di una componente opzionale di tipo complesso, l’impegno, da parte dell’Ente, di pagare all’intermediario finanziario il tasso Euribor 6 mesi + spread fino a che il tasso si mantiene al di sopra di un valore soglia (floor) fissato, rispettivamente, al 2.00%/1.90%, mentre al di sotto di tale valore il tasso da corrispondere, anziché attestarsi al floor + spread (in analogia con quanto previsto per il cap), subisce un ulteriore maggiorazione, rispettivamente, dell’ 1,35%, dell’ 1,50% e dello 0,90% per effetto dell’attivazione dell’opzione digitale. Tale meccanismo opzionale, alterando l’equilibrio funzionale tra cap e floor, si riflette indebitamente sulla funzione tipica del contratto di swap stipulabile dall’ Ente territoriale (consistente, come si è detto, nella finalità di neutralizzare il rischio finanziario collegato al sottostante indebitamento), introducendo così un elemento finalistico di finanziamento incompatibile con lo scopo caratteristico che tale tipologia di contratto deve perseguire.

Quanto sopra è ulteriormente aggravato dalla mancata adozione di particolari cautele in sede di sottoscrizione delle clausole autocertificative di “operatore qualificato”, con le quali il rappresentante dell’Ente ha dichiarato di possedere “una specifica competenza ed esperienza in materia di operazioni in strumenti finanziari derivati ai sensi e per gli effetti dell’art. 31 del regolamento CONSOB”. Ed invero, l’attribuzione del titolo di “operatore qualificato” fonda la presunzione circa la comprensione e conoscenza dei fenomeni sottesi alla evoluzione dei tassi di interesse, sicché, con essa, non è possibile eccepire la presenza di condizioni che giustificano la rescissione del contratto per sopravvenuta onerosità.

E’ da aggiungere, peraltro, che gli Atti integrativi siglati dal Comune presentano al loro interno una clausola di garanzia, in favore dell’Istituto di credito intermediario, volta ad assicurare l’effettivo pagamento, da parte del Tesoriere dell’Ente, dei differenziali negativi comunque risultanti dal contratto di swap mediante l’utilizzo di apposita anticipazione di tesoreria.

Tale clausola di garanzia, sostanzialmente assimilabile alla delegazione di pagamento di cui all’art. 206 del TUEL, si affianca ad altre clausole contrattuali sottoscritte dal Comune di Piedimonte Matese a diretto ed unilaterale vantaggio dell’intermediario finanziario, come: il rimborso dei “costi di sostituzione” in caso di risoluzione; l’impossibilità di utilizzo della facoltà di recesso ovvero di risoluzione del rapporto per sopraggiunta eccessiva onerosità; la risoluzione contrattuale per i casi sia di mancato pagamento alla scadenza degli importi dovuti dall’Ente sia di sopravvenuta deficitarietà strutturale ovvero di dissesto finanziario.

Ulteriore motivo di rilievo è dato dal fatto che l’Ente, a seguito della conclusione dei contratti di swap, ha iscritto in bilancio le somme provenienti dai differenziali positivi iniziali di dette operazioni, relativamente agli esercizi 2005 e 2006, tra le entrate correnti di cui al Titolo III, utilizzandone i proventi per il finanziamento di spese correnti (Titolo I). Ciò a differenza dei premi di liquidità e dei differenziali positivi conseguiti nel 2004, allocati in bilancio al Titolo IV dell’entrata e al Titolo II della spesa.

Al riguardo, premesso che le operazioni in derivati non possono assumere finalità speculativa né possono essere utilizzate per ottenere, essenzialmente, liquidità immediata a scapito dell’esigenza di copertura finanziaria futura, si osserva che tali entrate, data l’aleatorietà del contratto che incide sulle condizioni economico-finanziarie e gli equilibri del bilancio di medio-lungo termine, hanno natura di plusvalenza e, pertanto, vanno considerate alla stregua di una entrata straordinaria da allocare al Titolo IV delle entrate (in tal senso, si esprime anche il Principio contabile degli Enti locali n. 3, punto 47).

Conseguentemente, l’Ente avrebbe dovuto iscrivere tali risorse in apposito Fondo di accantonamento rischi (da iscrivere al Titolo I della spesa) per fronteggiare le probabili perdite future derivanti dalla negatività della struttura di dette operazioni, le quali non potevano non scontare anche l’attualizzazione delle anticipazioni di cassa iniziali (complessivamente pari a 77.300 euro). Eventuali plusvalenze residuali non avrebbero potuto, comunque, essere destinate a spese diverse da quelle di investimento, considerato che l’up front è inquadrabile tra le forme di ricorso all’indebitamento.

In relazione agli esposti profili di irregolarità dei contratti di swap conclusi dall’Ente, la Sezione invita i competenti organi del Comune, effettuata ogni debita valutazione circa possibili vizi genetici o funzionali della causa del contratto ovvero vizi della volontà in relazione alle effettive cognizioni tecniche possedute all’atto della sottoscrizione - compresa la verifica della corretta attuazione della vigente normativa, con particolare riferimento al D.M. n. 389/2003 e alla citata circolare esplicativa del Ministero dell’economia - ad assumere gli opportuni interventi correttivi utili a ricondurre l’operazione ad equità ovvero a rinegoziarne i profili di maggior criticità.

In subordine all’esito di dette iniziative, tra le quali non può escludersi l’eventuale affidamento di un incarico di consulenza finanziaria, occorrerà valutare, altresì, la possibilità di costituzione di un apposito fondo di accantonamento per far fronte alle “passività potenziali” da sostenere in caso di conferma dell’attuale evoluzione negativa dei tassi (invero, i differenziali negativi corrisposti dall’Ente per il solo anno 2007 corrispondono a 42.884 euro). Di tale fondo di accantonamento dovrà essere fatta menzione nella nota di accompagnamento al bilancio di cui all’art. 1, comma 383, della legge n. 244/2007, unitamente alla valutazione degli oneri finanziari derivanti dalla stipula degli strumenti derivati in parola.

In relazione a quanto sopra rilevato, ritiene la Sezione che le riscontrate irregolarità e/o inadempimenti costituiscano indici sintomatici di grave irregolarità contabile e finanziaria;

 

P.Q.M.

 

segnala al Consiglio comunale del Comune di Piedimonte Matese la situazione sopra rappresentata, ai sensi dell’art. 1, comma 168, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per l’adozione dei provvedimenti atti a ripristinare la sana gestione e l’equilibrio economico-finanziario.

Richiede, altresì, di comunicare a questa Sezione le misure consequenziali adottate nel termine di 90 giorni dalla comunicazione della presente pronuncia.

Dispone che la presente pronuncia sia trasmessa, per il tramite del Dirigente del Servizio di supporto, al Presidente del Consiglio comunale di Piedimonte Matese e che copia della stessa sia inviata, per quanto di competenza, al Sindaco nonché all’Organo di revisione economico-finanziaria dell’Ente.

 

Così deliberato in Napoli, nella Camera di Consiglio del 18 giugno 2008.

 

         f.to P.Ref. Francesco Uccello                                             

                                                                                            Il Presidente f.f.

                                                                                     f.to Cons. Francesco Amabile

Un pò di dottrina

Antonio Brancasi (professore di contabilità di stato) all'università degli studi di Firenze 
La cartolarizzazione dei beni pubblici di fronte all'ordinamento comunitario, in Aedon, n. 1, 2003

tremonti e le scip

Si Segnala quest'interessante articolo pubblicato su http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Tremonti-chiude-le-Scip-il-conto-a-noi
di Roberta Carlini.
E si riporta integralmente 

Tremonti chiude le Scip, il conto a noi

12/02/2009

Costa 1,7 miliardi la fine della più grande cartolarizzazione mai fatta da un governo. Mentre Tremonti scrive su Italianieuropei riguardo alle "patologie del mercato"

Un miliardo e settecento milioni, e non se ne parli più. Lo stato salda il conto e chiude la decennale vicenda della cartolarizzazione più grande d'Europa. Nata e finita per opera di Giulio Tremonti. Lo stesso che scrive, della crisi in atto: “La nuova tecnica della finanza ha invece consentito, a chi raccoglie il denaro, di liberarsi dal rischio e di farlo con una tecnica per cui si vende a terzi il rischio, incorporandolo in nuovi prodotti finanziari. Così che meno rischi e più guadagni. È così che il rischio ha cominciato a circolare” (tratto da un articolo per Italianieuropei anticipato dal Corriere della Sera del 12-02-2009). Che rapporto c'è tra il Tremonti scrittore e Tremonti ministro? E quale il nesso tra i rischio corsi dalla Scip e quelli del mercato?

Un piccolo passo indietro, di otto anni. Nel 2001 l'allora ministro del Tesoro Tremonti vara la cartolarizzazione degli immobili degli enti previdenziali pubblici. In sostanza, decide di usare una tecnica finanziaria di gran successo al momento – la securization – per anticipare flussi di cassa attesi in futuro dalla vendita delle case di Inps, Inpdap, Inail, eccetera. All'uopo viene costituita Scip 1, società di diritto lussemburghese fondata da due fondazioni olandesi e amministrata da un privato cittadino britannico. Scip è la società-veicolo, tramite tra lo stato e le banche che anticiperanno i soldi e poi riceveranno i flussi di cassa derivanti dalla vendita delle case. L'operazione riesce, e dopo qualche tempo Tremonti alza la posta: viene creata Scip 2, stesso meccanismo e stessi scopi. Mai si era vista una cartolarizzazione così grande fatta da soggetto pubblico: 11 miliardi, il controvalore atteso da quasi 90.000 immobili. Nell'entusiasmo, si progetta anche una Scip 3, per caserme e alloggi militari. Non vedrà mai la luce, perché nel frattempo si inceppa Scip 2. Uno dei suoi problemi principali è il rallentamento dei flussi di vendita, dovuto al fatto che con l'aumento dei prezzi di mercato non tutti gli inquilini riescono a comprare, e lo scontro sociale e politico che ne deriva porta il parlamento a intervenire per imporre un calmieramento dei prezzi. Uno choc per quelli che hanno investito in Scip proprio sperando nella bolla immobiliare. Ma la paura dura poco: si introduce un meccanismo di compensazione, per cui il governo (cioè noi) copre la differenza tra valore di vendita e valore di mercato. Ciò non basta a sbloccare le vendite, rallentate da complicazioni burocratiche, contenzioso sullo stato degli immobili e dei loro inquilini, confusione legislativa. Però basta a far intervenire Eurostat, che sentenzia: non c'è stato nessun trasferimento del rischio ai soggetti privati con la cartolarizzazione, di fatto si è trattato di un prestito garantito, non potete usare quei soldi per dire che il deficit pubblico si è ridotto. Poco male: Tremonti riscrive i bilanci e cambia le poste. Ma già l'arcano è svelato: con le Scip non si è affidato al mercato (e ai più sofisticati strumenti della sua finanza) un affare dandogli in cambio l'onere del rischio; ma si è regalato l'affare senza il rischio. Cosa che diventa ancora più evidente quando cominciano le prime aste che vanno deserte, e una società pubblica (Fintecna) interviene a comprare l'invenduto.

Repentino balzo in avanti, all'oggi: 1,7 miliardi. Questo il conto finale di chiusura delle scatole Scip, che hanno continuato a vivacchiare per anni un po' vendendo e un po' aspettando Pantalone. Che puntualmente è intervenuto con prestiti quando la Scip non riusciva a tener fede ai suoi pagamenti verso gli investitori, e adesso salda a pie' di lista. Fine della storia, gli immobili invenduti tornano agli enti e lo stato paga le perdite.

Che c'entra questo con il Tremonti impaurito e speranzoso, che tuona contro “le patologie del mercato”? Qualcosa c'entra. Qualcuno potrebbe dire che Tremonti ha poca memoria, e sputa oggi nel piatto che ha cucinato per anni, quando ha preparato – tra le altre cose – la cartolarizzazione di stato più grande del mondo. Anche la securization, come i diabolici strumenti finanziari che hanno affossato Wall Street e tutti noi, è infatti un metodo per spalmare il rischio, “venderlo a terzi”. Però, c'è qualcosa in più del buco di memoria. Come si può capire dalla grezza ricostruzione qui fatta, nel nostro caso il rischio non è stato affatto spalmato sul mercato: anzi la regola “profitti privati, perdite pubbliche” è stata ben chiara fin dalle prime difficoltà delle sorelle Scip. Lo ha certificato anche la Corte dei Conti, in una relazione sulle cartolarizzazioni che sembra un romanzo criminale. Adesso la storia si chiude, con il bail out all'italiana e il lieto fine per Scip 1 e 2.

Qualche testo:

Giuseppe Pisauro, "Scip 2 strikes back", www.lavoce.info, 2004

Corte dei Conti, “Analisi dei risultati delle cartolarizzazioni” (marzo 2006), e “Nota integrativa”, (gennaio 2007)

“La finanza pubblica tra creazione di nuove società per azioni e cartolarizzazioni”, in "Per lo sviluppo", a cura di Renzo Costi e Marcello Messori, Il Mulino 2005

“Scip, chiusura da 1,7 miliardi”, “Il Sole 24 Ore” del 12-02-2009

Roberta Carlini e Pat Carra, Le mani sulla casa, Ediesse 2007

Giulio Tremonti, "La paura e la speranza", Mondadori 2008

La finanza innovativa

Si segnala ques'interessante articolo che spiega i nodi semplificati al massimo delle esigenze dalla finanza creativa .... di Tremonti,

http://www.politicadomani.it/index.html?main=Pagine/Giornale/Num46/Cartolarizzazioni.htm

lunedì 23 febbraio 2009

Short List

Il consiglio della Regione Campania pronto per una nuova short list
si veda

Borse di studio Regione Campania

Sul Bollettino Ufficiale n. 12 del 23/02/2009 è stato pubblicato il Decreto Dirigenziale n. 3 del 11/02/2009 di approvazione dell'Avviso pubblico per la concessione di Borse di studio a giovani laureati iscritti a Master post laurea per gli anni accademici 2006-2007 e 2007-2008 (DGR n. 1413 del 11/09/2008). La scadenza per la presentazione delle domande è fissata entro le ore 12,00 del 25/03/2009.

si rimanda al sito

http://www.sito.regione.campania.it/burc/pdf09/burc12or_09/decdir03_09/decdir03_09.htm

Seminario

Si segnala il seminario su

Il potere, le regole, i controlli:la Costituzione e la vicenda Englaro

Organizzato da Astrid 

Interventi introduttivi di:
Massimo Luciani, Massimo Villone, Tania Groppi,Federico Pizzetti, Vincenzo Cerulli Irelli

Roma, giovedì 5 marzo – dalle ore 10.00 alle ore 14.00 Sala delle Conferenze di Piazza Monte Citorio 123/A

Materiali di studio sul conflitto/lavoro

Sapientemente per una maggiore riflessione sul conflitto con il lavoro moderno....
si rinvia alla Rivista on line del Centro studi Fortini

http://www.ospiteingrato.org/Sezioni/Conflitto_Lavoro/conflitto_lavoro.html

riflessioni

Predichiamo il cambiamento, ma il cambiamento non ci riconosce

http://www.alternativeperilsocialismo.it/Vendola.pdf

venerdì 20 febbraio 2009

la democrazia partecipativa in Italia ed Europa

Vorrei segnalare 
Convegno internazionale su“La democrazia partecipativa in Italia e in Europa:
esperienze e prospettive” 2-3 aprile 2009, Firenze, Piazza S. Marco - Aula Magna del Rettorato
Segreteria scientifica: dott. Marco Ciancaglini (mail: marcociancaglini@yahoo.it)
Si prega di iscriversi inviando una mail.

Conti dei Comuni a Rischio

 Filippo Caleri, Corte dei Conti: conti dei Comuni a rischio, ne  Il tempo, 19 febbraio 2009
METÀ DEL DEBITO DEGLI ENTI LOCALI È LEGATO AI DERIVATI
si veda http://iltempo.ilsole24ore.com/economia/2009/02/19/991958-corte_conti_conti_comuni_rischio.shtml:  "Non saranno i 18 trilioni di euro nascosti nei bilanci delle banche sotto forma di asset tossici, dato stimato in un rapporto della Commissione Ue anticipato da Milano Finanza, ma anche gli enti locali italiani non se la passano bene per la mina dei contratti derivati presenti nei loro conti".

giovedì 19 febbraio 2009

il movimento della sinistra comunicato stampa

Il prc di Letino si è sciolto ed è confluito all'unanimità nel Movimento per la Sinistra.

Il PRC di Letino Circolo “Che Guevara” nel giorno 14 febbraio 2009 si è sciolto.

Dopo un periodo di riflessione critica sul futuro del Partito della Rifondazione Comunista, i soci del circolo di Letino hanno ritenuto conclusa una fase storica e necessario un “nuovo partire” finalizzato alla costruzione della Sinistra.

Gli aderenti, tra cui il Sindaco di Letino Antonio Orsi, hanno deciso all’unanimità di costituire l’Associazione Movimento per la Sinistra.

Lo scopo della neonata associazione è di sollecitare le forze e gli uomini su questo nuovo percorso, vincere le timidezze, le titubanze e le perplessità al fine di giungere rapidamente alla costruzione del Nuovo Partito della Sinistra Italiana.

Questo nuova associazione è aperta e lavoreremo al nuovo progetto con chi è interessato, da sdi a verdi.

La portavoce dell’Associazione movimento per la Sinistra è la dott.ssa Antonietta Fortini.

Lettera aperta al presidente della Comunità Montana

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ MONTANA DEL MATESE

QUANDO LA PARTECIPAZIONE E’ DIGNITA’ ?

 

Gentilissimo Presidente Fabrizio Pepe,

il movimento dei Giovani del Matese ha il dovere morale di rispondere a ciò che Lei ha dichiarato in data 17/02/2009 sul giornale Buongiorno Campania dove esprime il suo rammarico e “dispiacere” nei confronti della nostra pacata e legittima iniziativa di volantinaggio che invece, secondo il suo parere, “offende la dignità della gente di Gallo Matese”.

Ma qual è la dignità di un popolo? Su quale filo si regge? Da un punto di vista laico, la dignità è “collegata all’esercizio della capacità di determinare sia ciò che è da considerare di valore, sia il modo di vivere la propria vita”.

Noi crediamo profondamente al valore ed al significato di questa parola per non renderci conto che da troppo tempo è stata calpesta! L’indirizzo politico dell’Alto Matese considera e rispetta davvero la dignità dei cittadini? I fatti parlano da soli e dimostrano con evidenza assoluta che il benessere comune è stato poco o per nulla tutelato. Lei ha l’onore di dirigere la Comunità Montana del Matese che è stata creata per far fronte al disagio economico e culturale legato alle posizioni geografiche dei nostri luoghi. Cos’è migliorato? Le strade che sono dissestate ormai da tempo immemore? I disagi continuano ad essere innumerevoli. E’ inammissibile che le persone che vivono qui siano in difficoltà anche nell’avere acqua corrente! Per non parlare della complessa e sentita questione del trasporto pubblico. Gli anni passano, ma le problematiche sono le stesse e, guarda caso, si decide di organizzare un coordinamento sullo sviluppo sostenibile, in un momento di estrema difficoltà della giunta comunale e, per l’ennesima volta, si dimostra che “i fari si accendono” sul nostro paese solo ed esclusivamente quando la sedia del Primo Cittadino traballa. Perché? La sua presenza è importante anche se non riesce a risolvere piccole faccende come quella ad esempio, della linea telefonica che salta continuamente, comportando difficoltà anche potenzialmente pericolose? Il rapporto Brundtland, come sicuramente saprà, consiste in “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni” e, poiché la parte politica che vorrebbe attuare questo progetto è la stessa responsabile di situazioni mai risolte e che, secondo il nostro sentire, poco si è interessata al problema dell’equità, della distribuzione, del disagio, per quale motivo, secondo il nostro opinabile punto di vista, non possiamo contestarla? Quando dei giovani protestano ed affermano delle opinioni, quando c’è qualcuno che non si accoda, quando la partecipazione è sgradita al pensiero di una parte politica, tutto ciò è ledere la dignità? Oppure rappresenta semplicemente la volontà di affermare quei principi per troppo tempo sviliti e che hanno reso le nostre realtà invivibili come testimonia la fuga dei giovani verso le città, lo spopolamento progressivo ed infine la piaga del lavoro. Chi è in una certa misura, responsabile del “deperimento demografico” se non chi amministra? Possibile che solo ora si noti che il nostro sia diventato un paese fantasma? Giovanni Falcone disse: “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere”. Noi Giovani del Matese stiamo lottando per questo, sinceramente, con voglia, con determinazione e coraggio, interessandoci e preoccupandoci solo del benessere dei cittadini, della nostra realtà che proteggeremo ad ogni costo. E voi? Cosa avete fatto?

Se Lei ha ritenuto che il nostro brusìo, lecito, corretto ed educato, sia stato lesivo della dignità degli abitanti di Gallo Matese, cortesemente allora Le chiediamo un suo maggiore impegno, una sua maggiore visibilità per dimostrarci che è realmente intenzionato a valorizzare e rendere più dignitoso il vivere di tutti.

Noi continueremo a batterci per salvaguardare la nostra amata terra perché “occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l'essenza della dignità umana”. Le parole di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono e saranno il nostro cavallo di battaglia.

Cordialmente,

Pamela Chiodi, membro dei Giovani del Matese

 

I derivati sotto tiro ?

 Isabella  Bufacchi, Allarme rosso sui derivati locali, 19 febbraio 2009, Il Sole 24 ore
Sotto la lente di ingrandimento circa 777 enti. Le regioni più colpite sono la Campania e la Lombardia.
Solo in Campania sono 66 i comuni che hanno concluso contratti derivati e per i quali si prevede una perdita pari a 20 milioni di euro..

Contro lo statalismo liberista

Segnaliamo l'articolo 'Contro lo statalismo liberista' (di Emiliano Brancaccio, pubblicato su Liberazione di giovedi 19 feebbraio 2009). L'articolo è riportato anche sul sito www.emilianobrancaccio.it.

mercoledì 18 febbraio 2009

gennaro migliore

Si segnala l'intervento di Gennaro Migliore La parobola dei due in Federalismi.it, 18/02/2009

http://www.federalismi.it/applMostraDoc.cfm?Artid=12129&content=La+parabola+dei+due&content_author=Gennaro+Migliore

risposta al sindaco di piedimonte matese (n.2)

Gentilissimo Sindaco Avv. Vincenzo Cappello,

Le sono grata per l’attenzione che ci sta riservando e condivido personalmente (come lei) i valori della dialettica e del confronto necessari nell’agire politico.

A volte, però, quando si è parti avverse, le cose sono viste con una luce diversa: il dialogo tra amministratore ed amministrati è costruito giorno per giorno e quando questo si interrompe per varie ragioni, si dovrebbe avere l’umiltà di fare un passo indietro, come quando ad esempio la  governabilità è “risicata” oppure quando non rifletta più il voto popolare.

Infine, per quanto espresso in questa sede (ed altrove) riteniamo che non ci siano le premesse per costruire alcuna progettualità comune.

La ringrazio e le porgo le mie vive cordialità.

Le auguro altresì Buon Lavoro.

d.ssa Antonietta fortini

martedì 17 febbraio 2009

Commento all'articolo del dottore Menditto su caiazzo rinasce

Gentilissimo Dott. Menditto,
nonostante la sua attenta cronaca, ha dimenticato che fuori Urban Node , c'era un gruppo di giovani "I Giovani del matese" che contestava con un manifesto questo incontro.
Inltre, forse lei non è del posto e non avrà notato che le persone accorse all'incontro erano tutte personalità politiche del Pd.
Le persone del posto che hanno partecipato al dibattito erano al massimo quattro contate.
La ringrazio in anticipo se potrà rettificare quanto esposto e tener conto anche del volantino che stavamo distribuendo.
D.ssa antonietta fortini
se vuole potrà trovare il volantino
su http://cuorematese.blogspot.com/

Risposta al sindaco di Piedimonte matese

Gent.mo Sindaco,
sono la dott.ssa Antonietta Fortini, che fa parte del movimento i giovani del Matese, la ringrazio esclusivamente per la risposta che lei ha lasciato sul blog relativamente al boicottaggio del coordinamento del Pd nell'alto casertano, ma voglio sottolineare che nessuno del movimento ha mai pronunciato le frase che è stata riportata sul sito e per la precisione : Sono un cittadino di Gallo da anni voto centrosinistra (...). Mi voglio congratulare con il PD dell'alto casertano per l'interessantissima manifestazione dell'altra sera dove finalmente abbiamo potuto vedere ed ascoltare i big della provincia.....)
Pregherei di fare chiarezza in proposito sia per lei che per il movimento che sta nascendo.
lei ha avuto modo solo di confrontarsi sul sito e non altrove con nessuno dei manifestanti che l'accoglievano all'entrata.
Io personalmente ho cercato di chiarire le ragioni della protesta al professore e vicesindaco Leuci Costantino.
per chiarezza di cronaca 
cordialità
d.ssa Antonietta Fortini

A gallo la protesta incalza

Il coordinamento del Pd nell’alto casertano è stato salutato da un focolaio di proteste: di fronte ad Urban node c’erano dei giovani che facevano volantinaggio per boicottare l’incontro, ed una sfilza di comunicati stampa sono stati fatti dagli amministratori che si sono dimessi dalla maggioranza consiliare.
Nonostante lo scopo del coordinamento fosse di alto profilo, pochi del posto hanno ritenuto di aderire.
I giovani del Matese (così si sono firmati coloro che facevano volantinaggio) ritengono che “il coordinamento del Pd sia stato solo un pretesto per rafforzare le paure di un Sindaco che traballa, e che ha i giorni contati”.
Come noto alle cronache, il sindaco non ha la maggioranza con la quale si è presentato alle elezioni, il suo vicesindaco ( Michele Santoro) insieme ad altri quattro importanti consiglieri della maggioranza sono usciti dalle fila e quindi l’amministrazione regge solo grazie ad una minoranza forestiera.
Ancora nel volantino “L’amministrazione comunale vacilla e il Pd cosa fa?” Organizza in un “battibaleno” un coordinamento sul Matese con lo scopo nobile dello sviluppo sostenibile (?)”.
I giovani del Matese chiedono se il Pd conosca i problemi del Matese, se sa per esempio che la frazione di Gallo Matese è spesso senza acqua, oppure, che il trasporto pubblico sta causando dei disagi enormi a questi montanari, che non hanno neanche la possibilità di muoversi.
La problematica vicenda del trasporto pubblico per chi vive sull’alto Casertano è parecchio sentita.
In attesa di ciò che seguirà ad Acms che è in liquidazione, le linee sono ridotte e i mezzi di trasporti sono senescenti, o meglio al completo sfacelo.
I giovani invitavano la gente a “Boicottare il coordinamento perché non vogliono rendersi complici della via tracciata dal sindaco di Gallo", e cercavano disperatamente di far capire agli altri rappresentanti politici (presenti e non), che non volevano essere succubi di una politica falsata, ma di quella reale che affronta anche i piccoli problemi della gente.
Ebbene, nel manifesto i “Giovani del Matese” hanno chiamato alle loro responsabilità gli interlocutori politici intervenienti, a tal fine, esprimevano ringraziamenti a tutti coloro che “hanno voluto capire le ragioni di questa protesta”.

Antonietta Fortini

venerdì 13 febbraio 2009

quando la responsabilità passa anche dalle tasche

 

Le esigenze di bilancio degli enti locali si sono fatte “via via” più stringenti, sia a seguito del Patto di stabilità che per le più ampie funzioni loro attribuite.

Al fine di rispondere agli stretti vincoli di bilancio, con la liberalizzazione del mercato del prestito, si è fatto ampio ricorso sia agli strumenti finanziari privati (prestiti obbligazionari) che a quelli di finanza “innovativa” (covered bonds, derivati), questa poi incoraggiata dalle disposizioni regolamentari e normative.

Il fatto che l’ente locale si rivolga alle strutture del mercato per recuperare liquidità implica precise responsabilità, che non possono limitarsi al solo coinvolgimento del responsabile del servizio finanziario dell’ente. Infatti, le disposizioni normative prevedono un coinvolgimento del Consiglio e della giunta sulle proposte di delibera.

Quando, però, l’ente si espone con posizioni debitorie di lungo termine o anche posizioni rischiose che hanno ricadute sulle generazioni future, la normativa non è più utile a sostenere tale richiesta di responsabilità e trasparenza.

In alcuni casi, l’indebitamento è volto alla copertura delle spese correnti (anche contrariamente al disposto dell’art.119), provocando una miopia di gestione: non si rispetta l’equità intergenerazionale delle risorse e non s’investe nel sistema produttivo. Per cui, la ricchezza, non solo non la si distribuisce nel tempo, ma la si distrugge.

Responsabilità queste che vanno oltre sia le competenze consiliari che quelle proprie del sindaco, nonostante il forte legame instaurato  tra amministratore e comunità di riferimento (con la l.81/93). Questo perché come la cronaca insegna l’effetto delle posizioni debitorie travalica di molto il mandato degli amministratori locali.

Sono emerse, in questi ultimi anni, esperienze interessanti di partecipazione pubblica che hanno coinvolto variegate realtà locali tramite gli strumenti del bilancio sociale e /o partecipato, sulla scorta di “Porto Alegre”.

In particolare, la regione Toscana, approvando la legge sulla partecipazione nel dicembre del 2007 è divenuta foriera delle tematiche legate alla democrazia deliberativa ovvero “dibattimentale” ( così S. Cassese sul corriere della sera 18/02/2007) ; avviando sin dal 2001 anche i progetti di responsabilità sociale (Sa 8000) con le imprese. La normativa prevede che “cittadini, associazioni ed istituzioni toscane” possano presentare richieste sui grandi interventi e progetti, regionali e locali, al fine di aprire ampi processi di partecipazione.

La legge regionale sulla partecipazione, entrata in vigore il 18 gennaio 2008, prevede tra l’altro anche un’autorità che valuti e ammetti le proposte di dibattito pubblico, da poco istituita.

Se è possibile coniugare l’etica con le logiche del profitto (A. Sen), non si può escludere, a maggior ragione, che anche il manager dell’ente locale debba essere interlocutore di politiche pienamente responsabili.

Il bilancio sociale si struttura sull’idea chiave che l’ente locale debba rispondere ad una serie di portatori di interesse (gli stakeholder), non solo, ma tener conto anche delle varie esigenze proposte.

 Eppur vero, però, che la molteplicità degli attori in gioco comporta una difficoltà di sintesi delle varie istanze, a cui sopperisce, nel caso della Toscana, l’Autorità.

La sperimentazione della partecipazione e dei bilanci sociali è interessante anche ai fini del coinvolgimento nelle scelte delle decisioni d’investimento e d’indebitamento delle popolazioni locali, come peraltro già accade nelle realtà che sperimentano i bilanci sociali.

Le esigenze d’indebitamento e i nuovi strumenti finanziari, giacché implicano delle ricadute sia sul presente che sul futuro della popolazione amministrata, dovrebbero essere sempre più sottoposti al vaglio dei cittadini.

Il sindaco è noto risponde ai propri eletti nell’arco di due legislature, senza considerare i centri di potere e d’influenza anche nelle future amministrazioni, ma le proposte di debito si procrastinano ben più in là delle più immaginabili previsioni.

Così come vale il principio “no taxation without representation”, questi vale anche per le generazioni future che si trovano a rispondere dei debiti e quindi degli oneri, di cui non hanno beneficiato.

Diverso sarebbe se venisse coinvolta la cittadinanza, per renderla partecipe delle scelte e per renderla  più consapevole e responsabile del proprio futuro.

Ciò al fine di rispondere ad una più ampia visione sostenibile ed equa del ruolo delle risorse, ma anche delle possibilità e delle pari condizioni.

 d.ssa Antonietta Fortini

m'illumino di meno

Il Comune di Letino ha aderito ed invita la popolazione a fare altrettanto bella iniziativa

m'illumino di meno

letino ha aderito

bando ruralia

La Comunità Montana Zona del Matese - soggetto proponente e la SCF SERVIZI CONSULENZA FORMAZIONE - soggetto attuatore, organizzano un corso di formazione della durata complessiva di 600 ore per il conseguimento della qualifica professionale di "Guida ai parchi naturali"
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato per il giorno 27 febbraio 2009. quindi affrettatevi
Sul sito potrete trovare il bando e la domanda.
Questa è una grandiosa opportunità per chi ama il Parco ed il suo sviluppo. Per chi non lo sapesse il corso è completamente gratuito e finanziato dalla Regione campania e FSE.


Oltre alla Guida ai parchi naturali c'è l'allettante progetto curato dall'ITC de franchis...
L'ITC De Franchis di Piedimonte Matese - soggetto proponente e la SCF SERVIZI CONSULENZA FORMAZIONE - soggetto attuatore, organizzano un corso di formazione della durata complessiva di 600 ore per il conseguimento della qualifica professionale di "Assistente Amministrativo"

Il corso è cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo POR Campania 2007/2013. 

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato per il giorno 27 febbraio 2009.
si faccia riferimento al sito
http://www.scfservizi.com

il coordinamento del pd?? boicottiamo

Il coordinamento del Pd? Boicottiamolo

                     

La volontà sottesa a questa riunione è quella di legittimare il sindaco di Gallo che regge solo grazie ad una minoranza che “l’appoggia”.

Questi scabrosi paradossi sono figli di una logica medioevale (vassallo, valvassore e valvassino) che perdura negli animi dei vecchi politici del Matese e di tutti coloro che li condividono.

Si tratta di un sistema fondato su precise scelte politiche volte a:

- opprimere e condizionare i popoli e indurli a vivere nell’ignoranza,

- distruggere le risorse naturali e umane,

- distruggere le passioni civili e politiche.

 

I pupari della vecchia classe politica (a tutti ormai noti) si sono impegnati “perbene” a rendere il Matese succube di queste logiche; è loro la responsabilità di un’arretratezza profonda e misera nella quale versano queste zone.

I giochi politici che il sindaco di Gallo incarna sono solo rappresentazioni teatrali ben congegnate dei vecchi pupari che ancora vogliono a tutti i costi “tirare le fila” sul Matese e che cercano di espandere i loro poteri ben oltre.

Cosa sta facendo il Pd??

Quanto si sta impegnando a ricostruire il tessuto sociale, quanto si sta impegnando a valorizzare le risorse intellettuali e naturali di questi posti?

Il fatto stesso che si sceglie Gallo per riunirsi proprio in un momento particolare, quando il Sindaco è alle strette ed il popolo si sta svegliando, arrivano i politici della alte sfere a dargli una mano??

 

Boicottare questo coordinamento non significa solo che non appoggiamo la via tracciata dal sindaco di Gallo, ma anche far capire agli altri rappresentanti politici (presenti e non), che noi non siamo e non saremo mai succubi, che noi ci teniamo al Matese, ci teniamo al nostro futuro, ci teniamo alla nostra libertà.

 

Non si nasce, ma si diventa liberi, e ci si conserva liberi solo mantenendo attiva e vigilante la coscienza della propria autonomia e costantemente esercitando la propria libertà (C. Rosselli)”.

 

                                                                                                                        I Giovani del Matese